—Ragazzi! avete letto l’ultima notizia?— esclamò un gatto tigrato color castagna, che si stava letteralmente scapicollando lungo il corridoio che portava nella sala di ritrovo principale dell’antica e rispettabile Royal Crowder Society.
Agitava nella zampa sinistra un giornale; la foga lo aveva indotto a farlo con così tanta veemenza che, se convertita in energia, la massa d’aria spostata avrebbe potuto illuminare tutte la stanza per il resto della giornata.
Era domenica mattina e alla Royal Crowder Society i mici si stavano concedendo un po’ di relax nella sala grande davanti al camino, chi a schiacciare un pisolino, chi a leggere un buon libro, altri ancora a chiacchierare di argomenti più o meno impegnati.
Ma Chest, diminutivo di Chestnut, aveva scompigliato quel perfetto equilibrio.
—Chest, calmati!— si sentì dal fondo della stanza —Che sarà mai accaduto?—
—Guardate qua!— preciso Chest, sbattendo il giornale piegato a metà, ma con il titolo di prima pagina ben visibile, con una sonora zampata sul tavolo rotondo di quercia al centro della stanza, senza curarsi della partita a scacchi che era in corso tra monsieur Sable du Poisson e Sir Whitehorse.
—Bene Chest, che eleganza!— lo redarguì sarcasticamente Monsieur du Poisson —Stavo anche vincendo…—
Chest non lo stava nemmeno ascoltando: —Un’altro caso impossibile risolto! E questa volta è stata sconfitta niente poco di meno che l’Aia Oscura!—
—Fa vedere!— un micio calicò gli strappò il giornale della zampa, mentre altri membri della società si erano già accalcati intorno per la curiosità. I più diffidenti restavano al loro posto e da uno di essi si levò un commento: —Sì, come no… anche se fosse l’Aia Oscura non può essere sconfitta del tutto. È un’organizzazione troppo subdola e chissà quanto estesa. Magari starà fuori dai giochi per un po’… e poi ritornerà—
—Il solito scettico! C’è scritto a caratteri cubitali sul Crowder Chronicles: Svelato il mistero della pietra del puffin: sventato il diabolico piano dell’Aia Oscura, vittoria schiacciante dei due super detectives Hans ed Hank!—
—Ancora qui due?— borbottò Whitehorse dubbioso —Ormai sono dappertutto!—
—Sono dei veri geni! lo redarguì Chest —L’Aia Oscura: vi rendete minimamente conto?!? Nessuno aveva più avuto il coraggio di entrare in una loro questione da decenni!—
—Il Chronicles è sempre così sensazionalista!— sbuffò un gatto grigio cenere —Per favore, Paul, passami il The Cat Post—
Avrebbe voluto leggere qualcosa di differente, perché l’espressione che assunse il suo muso non appena scorse prime righe del Post era inequivocabilmente sconvolta. Lo gettò su una poltrona, spiegazzato.
—Quindi John… ?—
—Niente, quindi niente! Ormai la stampa è rincitrullita!—
—Ma è innegabile: Hans ed Hank sono i migliori detectives che Scotland Yard abbia mai visto da almeno cinquant’anni!—
—Anche un secolo!— sì infervoro Andy, il gatto calicò, aprendo gli occhi al massimo come a sottolineare maggiormente la sua meraviglia.
—Ma dai…!— disse Whitehorse lasciando la partita, anche perché i pezzi erano stati brutalmente sfrattati dalla scacchiera dall’esuberanza di Chest.
—Se così non fosse, ci avrebbero anche scritto un libro?—
—Pure?!?— si stupì Whitehorse.
—Non fare finta di non sapere che il loro primo caso è diventato un best seller nel mondo felino e canino. Si vocifera che stia arrivando anche agli umani…—
—Baggianate! Per me sono solo due che hanno avuto un colpo di fortuna—
—E tu tutta invidia, eh bello mio?— lo canzonò Rocky, arrivandogli da dietro e dandogli una pacca sulla spalla, che lo fece avanzare di qualche passo. Whitehorse si voltò, rivolgendo al micione rosso un sorrisetto sforzato e si allontanò bofonchiando.
—Rocky, non sarai anche tu dello stesso parere di quel noioso di Whitehorse, vero?—
—Macché! Il professor Arthur Van ed io sappiamo riconoscere il talento, quando lo vediamo— spiegò Rocky, richiamando l’attenzione dell’amico Artù ed invitandolo a prendere parte alla discussione.
Artù prese il posto lasciato libero da Sir Geordie Whitehorse: —Vero Rocky! Hanno intuito, quei due setter! Hans ed Hank: due nomi che resteranno nella storia di Scotland Yard, ve lo assicuro! Profondo intuito, lealtà e beh, anche una gran attitudine a finire nei guai… faranno strada, è garantito!—
—Un po’ come due, eh amico?—.
—Sì, puoi ben dirlo, Rocky…—
Nel frattempo, Andy aveva ripreso il giornale tra le zampe e stava leggendo con trasporto:
Leggi tutto “A submarine rescue”